Ci sono due fenomeni che negli ultimi anni stanno cambiando il modo di muoversi delle persone. Il primo è l'invasione di biciclette e monopattini elettrici non solo per sport e divertimento ma anche per il commuting urbano. Il secondo è, ovviamente, la pandemia. La necessità di mantenere il distanziamento fisico tra le persone sta spingendo molti progettisti a riconsiderare il veicolo personale ed individuale come scenario per il futuro. In questo articolo vediamo cosa offre il mercato delle e-bike.
La bicicletta è probabilmente il veicolo in cui ha più senso l'adozione di un motore elettrico a batteria, ha tre grandi vantaggi: la leggerezza, il basso costo di esercizio e il poco spazio che occupa.
Lo standard europeo suddivide le biciclette elettriche in tre categorie in base alla potenza del motore e al limite di velocità: Pedelec o EPAC, considerate come biciclette, Speed Pedelec L1e-A e Speed Pedelec L1e-B, che invece sono assimilati ai ciclomotori 50 cc.
Nella tabella si può vedere che le S-Pedelec ha un ottimo compromesso tra velocità e leggerezza. In particolare, la L1e-B consente di procedere, in città, alla stessa velocità delle auto, riducendo così il rischio derivante dall'avere veicoli di diversa velocità nello stesso flusso di traffico.
Allora perché ci sono poche S-Pedelec per strada? La scarsa diffusione nel mercato, rispetto al boom delle vendite di e-bike, è causata principalmente dalla legislazione. Infatti, le categorie L1e-A e L1e-B sono equiparate ai ciclomotori, quindi il proprietario è tenuto, tra l'altro, a immatricolare ed assicurare il veicolo.
Per questo motivo i prodotti offerti dalle aziende non sono molti, cìè da dire che almeno si vedono interpretazioni molto varie e creative. Ci sono modelli simili a biciclette, modelli che sembrano motorini, ideali per la città, altri pensati solo per il divertimento. A quanto pare questo settore stimola la creatività dei designer ed è probabile che queste proposte aumentino in futuro nonostante i limiti burocratici.